Secondo il rapporto OCSE 2015, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, il mondo non è pronto a sostenere la crescita del numero di anziani. La crescita è così sostenuta che nel 2050 l’incremento porterà dagli attuali 900 milioni a 2.4 miliardi di persone. In Italia attualmente il 20% della popolazione è anziana. Le cause sono da attribuirsi alla riduzione delle nascite e all’allungamento della vita.
La longevità è legata a diversi fattori: migliore alimentazione, maggiore disponibilità di acqua potabile, progressi della medicina e vaccinazioni di massa. Presto ci saranno problemi per la spesa pensionistica e per l’assistenza sanitaria.
Attualmente, si contano in tutto il mondo 868 milioni di persone ultrasessantenni, pari al 12% della popolazione, con proiezioni per il 2050 a 21 persone su 100 con più di 60 anni.
L’attenzione agli anziani non è più da ritenersi solo un impegno sociale, ma deve ritenersi fondamentale per il progresso della società. La popolazione anziana è da ritenersi a tutti gli effetti parte fondamentale dello sviluppo della società moderna. Occorre pertanto, che i sistemi sanitari si adeguino a sostenere la crescita delle necessità di assistenza, predisponendo idonee strutture di cura, ma soprattutto impegnandosi nella divulgazione della cultura della prevenzione e degli stili di vita salutari.
La collettività pertanto deve prendersi l’impegno di coltivare i propri anziani con attenzione, aiutandoli ad avere una vita in salute; e impegnarsi anche nella prevenzione personale, affinché qualunque vecchiaia sia impostata da subito all’insegna della salubrità.
Fonte: http://www.sanit.org/allarme-ocse-troppi-anziani-il-sistema-italia-non-e-pronto/